Credo sia ora di approfondire un discorso molto importante relativo alle vibrazioni che creiamo, i suoni che generiamo quando suoniamo ad esempio una Campana Tibetana o un Gong.

Quante persone abbiamo sentito lamentare una qualche forma di “disagio” dopo aver ricevuto un trattamento o meglio un cosiddetto massaggio sonoro o bagno armonico per utilizzare la nostra commerciale terminologia occidentale?

Sicuramente molte ma ci siamo guardati bene anche solo dal pensare che la responsabilità di questa condizione fosse ascrivibile ad un nostro errato utilizzo delle Campane Tibetane o dei Gong.

Abbiamo piuttosto giustificato (in primis al nostro ego) eventuali disagi quali reazioni che possono scatenarsi più o meno normalmente dopo un “massaggio”.

E queste reazioni le imputiamo poi ad un emergere di situazioni consce o inconsce del ricevente scaricandoci da qualsivoglia responsabilità.

Bene, le cose non stanno assolutamente così!

Se ad esempio guardiamo molti dei video pubblicati su YouTube o Facebook è inevitabile ascoltare solo rumori (non suoni armoniosi) che caratterizzano i vari massaggi e bagni sonori nonchè alcune “dimostrazioni su come vanno suonate le Campane Tibetane…

L’utilizzo delle Campane Tibetane, dei Gong e/o di qualsivoglia strumento che emetta vibrazioni, non è un gioco.

Che sia per inesperienza o per spettacolarizzare l’evento non ha alcuna importanza, serve consapevolezza di ciò che stiamo facendo.

L’inesperienza può avere delle esimenti, la spettacolarizzazione assolutamente no.

Le piscine colme di Campane Tibetane che si urtano l’una contro l’altra producendo rumori metallici e niente altro, i Gong fatti volteggiare nell’aria per poi essere colpiti violentemente coi battenti in mezzo alla gente, decine di persone sdraiate a terra ognuno con una Campana Tibetana appoggiata sul ventre (speriamo almeno non sul cuore) poi colpite con forza con un battente per eseguire il massaggio sonoro di gruppo, non sono espressione di consapevolezza ma solo assurde scenografie molte volte poste in essere per meri fini commerciali.

Chi di noi è sinceramente consapevole di cosa sta andando a fare quando si accinge ad operare con questi strumenti?

Credetemi, me lo sto chiedendo da molto tempo.

Vogliamo comprendere che l’aver ottenuto un attestato, magari di “Maestro” per aver frequentato qualche fine settimana di corso non abilita proprio a nulla se non si è realmente consapevoli di chi siamo e di cosa possiamo fare?

Tutto è vibrazione, tutti lo ripetono (esserne realmente consapevoli è altra cosa), le vibrazioni possono guarire, ormai tutti lo sanno, i “Suoni di Guarigione” sono sulla bocca di tutti, ovunque c’è scritto quali e quanti benefici si possono ottenere con l’impiego di fonti sonore…

Vibrazioni

Ma dei danni che potremmo arrecare nessuno ne parla!

Sapete ad esempio cos’è questo?

La maggior parte dei nervi cranici conduce all’orecchio che, per questo motivo, alcuni hanno definito la “Capitale del Corpo”.

In merito all’ascolto, fondamentale è la relazione tra l’orecchio e il decimo nervo cranico, il pneumogastrico chiamato anche Nervo Vago perché si snoda attraverso le cavità toracica e addominale.

Ha un’importanza immensa in quanto si “occupa” della regolazione funzionale di organi quali: la laringe, il cuore, i polmoni, lo stomaco, il fegato, la vescica, i reni, il piccolo intestino, il colon.

Toccando tutti i principali organi interni, controlla il sistema endocrino e i principali nodi del sistema linfatico.

Inoltre, nel suo percorso discendente dal cervello, si attacca sia all’interno sia all’esterno del timpano.

L’interazione tra il Nervo Vago e il Nervo Acustico, ottavo nervo cranico, ci indica che le vibrazioni che arrivano dal timpano, miscelate alle istruzioni del sistema parasimpatico, giungono ai nostri maggiori organi.

E cosa può “attivare” il nostro timpano?

Il Suono ovvero le Vibrazioni!

Per questo motivo è assolutamente importante essere consapevoli di ciò che noi facciamo transitare nelle orecchie, nostre e degli altri.

E questo è il minimo di “conoscenza” che dovremmo avere per poter operare con reale consapevolezza.

Lascio alla vostra “fantasia” immaginare cosa potremmo combinare operando irresponsabilmente.

Qualcuno sa che circa il 20% delle persone soffre di “Misofonia”?

La Misofonia è l’intolleranza a suoni specifici emessi da terzi, alcuni dei sintomi di questa intolleranza sono: fastidio o disagio, episodi di panico (talvolta anche incontrollato), episodi di rabbia, agitazione, aggressività e irritabilità, attacchi d’ansia con tensione muscolare, sudorazione, disgusto, accelerazione del battito cardiaco ecc…

E’ inoltre opportuno parlare dell’esistenza dell’Iperacusia: una particolare condizione medica caratterizzata da una ridotta capacità della persona di tollerare i suoni esterni, ovvero la percezione esagerata ed esasperata del fastidio prodotto da suoni che la popolazione normale percepisce come ben tollerati e che può, in taluni casi, provocare la sensazione del dolore.

Infine parliamo di pressione sonora, ricordiamoci che l’intensità delle vibrazioni viene percepita in maniera soggettiva cioè diversamente da individuo a individuo.

Necessita porre particolare attenzione ai suoni che generiamo e alla loro intensità.

Quanti avranno visto video o foto con una persona con la Campana Tibetana girata al contrario e appoggiata sulla testa e l’operatore che la percuote più volte anche con forza con un battente?

Un’immagine è addirittura pubblicata su di un libro dedicato alla guarigione con le Campane Tibetane, bene, una vera follia, questo dovrebbe darvi la dimensione delle cose assurde che si possono fare se non si è consapevoli delle proprie azioni.

Dette queste poche parole, credo che ognuno di noi dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e fermarsi un momento a riflettere…

L’utilizzo delle Campane Tibetane, dei Gong e di tutti gli strumenti che possono essere impiegati nella suonoterapia, non dovrebbe avere nulla a che vedere con l’esibizionismo che prolifera online, quello che dovrebbe essere il compito di chi si assume la responsabilità di praticare discipline olistiche è solo l’agire con consapevolezza, col cuore.

E l’agire col cuore presuppone rispetto verso gli altri e questo rispetto è dovuto anche alle tradizioni autentiche dove non c’è spazio per le farse.

Nessuno deve pensare di essere il più bravo, il migliore, quello che non sbaglierà mai.

Ma è il credersi tali che ci ha portato a creare un’immagine distorta della suonoterapia, il voler emergere, il voler dare spettacolo, il voler apparire a tutti i costi, il voler sopraffare tutti quelli che potrebbero essere concorrenti.

Non è questa la suonoterapia.

Che sia praticata con qualsivoglia strumento deve rimanere l’espressione autentica del nostro vero essere, della nostra crescita, della nostra consapevolezza, della nostra vita vissuta con umiltà, rispetto, amore.

Se foste interessati alla lettura di altri miei articoli, potete trovarli sulla pagina “Appunti” del sito della nostra associazione.

Un grazie di cuore,

Dario Gasparato